Food Noise e farmaci anti-obesità

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Il Food Noise (rumore del cibo), pur non essendo un termine pienamente riconosciuto nella letteratura medica peer-reviewed o nelle linee guida, è sempre più spesso citato nell’ultimo periodo, visto anche l’effetto che i nuovi farmaci come Tirzepatide o Semaglutide sembrano avere su di esso. 

Per Food Noise si intendono pensieri intrusivi o persistenti sul cibo, o la preoccupazione per l’atto di mangiare, che può rendere difficile mantenere un peso sano e può portare a sovrappeso e obesità. Quando programmazione dei pasti, conteggio delle calorie e sensi di colpa occupano la mente anche in assenza di fame, si parla di food noise. Nella definizione rientra anche la difficoltà a sentirsi sazi o soddisfatti dopo aver mangiato, iniziando subito a pensare al prossimo spuntino o pasto.

La definizione è appena stata consolidata da una review pubblicata su Nutrition & Diabetes a luglio 2025: “pensieri persistenti, indesiderati e spesso disforici sul cibo, in grado di causare danni sociali, mentali o fisici”. A distinguere questo fenomeno dal normale pensare ai pasti sono l’intensità, l’intrusività e la componente emotiva negativa.

Gli autori hanno creato il RAID-FN Inventory, un questionario di 29 item sviluppato attraverso validazione di contenuto con esperti e interviste cognitive.

Dhurandhar, E.J., Maki, K.C., Dhurandhar, N.V. et al. Food noise: definition, measurement, and future research directions. Nutr. Diabetes 15, 30 (2025). https://doi.org/10.1038/s41387-025-00382-x

Quali cause?

Per quanto i meccanismi alla base non siano ancora del tutto accertati, sembra che un ruolo importante sia svolto sia da segnali interni (zone cerebrali implicate nel senso della fame e della sazietà, circuiti della ricompensa..) sia da segnali esterni (come cibi ultraprocessati, essendo estremamente saporiti e palatabili, anche grazie al loro odore e al loro aspetto). Anche la pubblicità indiscriminata di cibi da fast food a cui siamo sottoposti in tv o sui social sembra alimentare in continuazione questo segnale. 

Perché è un problema?

Il rumore del cibo può rendere difficile mantenere un peso sano. Inoltre manifestazioni accentuate e/o persistenti di reattività agli stimoli alimentari, spesso portano a pensieri intrusivi correlati al cibo e a comportamenti alimentari disadattivi.

Come attenuarlo?

Il primo passo è rivolgersi ad un nutrizionista, magari tenendo un diario alimentare, per comprendere al meglio come organizzare i pasti e quali alimenti prediligere per gestire al meglio il senso di sazietà.

Inoltre potrebbe essere utile il colloquio con uno psicologo, per valutare approcci come la terapia cognitivo-comportamentale, che integra modifiche dello stile di vita con tecniche psicologiche per affrontare pensieri e comportamenti disfunzionali legati al cibo. Questo approccio insegna a gestire i pensieri e le emozioni che portano a mangiare in modo eccessivo o scorretto, oltre a fornire strumenti pratici per monitorare le abitudini alimentari e l’attività fisica.

E i farmaci?

Chi soffre di sovrappeso o obesità spesso convive con il food noise. Se il medico lo ritiene necessario, si possono valutare terapie per il trattamento dell’obesità come semaglutide e tirzepatide. Questi farmaci simulano l’effetto di ormoni come GLP-1 e GIP, che riducono l’appetito e permettono al cervello di avere un controllo migliore sui segnali della fame. Inoltre, sempre modulando i recettori di questi ormoni, agiscono su aree del cervello collegate alla motivazione e alla ricompensa. Entrambe queste funzioni potrebbero spiegare perché questi farmaci aiutano a placare il rumore del cibo, come già riferito da molti pazienti che ne fanno uso. Sono necessari però studi più specifici e a lungo termine per poter affermare con certezza che questi farmaci abbiano un effetto positivo e duraturo sul food noise. Inoltre la riduzione del desiderio sembra temporanea: se si interrompe la terapia, è molto probabile che il desiderio si ripresenti.

Tirzepatide, un doppio agonista del recettore GIP e GLP-1, ha dimostrato in studi controllati randomizzati di ridurre l’appetito, le voglie di cibo, la percezione della fame e la reattività agli stimoli alimentari negli adulti in sovrappeso o obesi. In uno studio di Fase 1, tirzepatide ha significativamente diminuito le misure auto-riferite di appetito e voglie di cibo rispetto al placebo e ha ridotto l’apporto energetico in pasti ad libitum, suggerendo un effetto centrale sul comportamento ingestivo [Tirzepatide on Ingestive Behavior in Adults With Overweight or Obesity: A Randomized 6-Week Phase 1 Trial. Martin CK, Carmichael OT, Carnell S, et al. Nature Medicine. 2025;:10.1038/s41591-025-03774-9. doi:10.1038/s41591-025-03774-9.
]. Questi effetti sono coerenti con il meccanismo d’azione del farmaco e sono supportati da dati di neuroimaging funzionale che mostrano una ridotta attivazione nelle regioni cerebrali associate alla ricompensa alimentare
.

Consigli pratici per gestire il food noise

  • Strutturare i pasti: orari regolari e porzioni bilanciate riducono la necessità continua di decisioni alimentari, abbassando la “radio mentale” del cibo.
  • Limitare i trigger ambientali: tenere in vista solo alimenti salutari, disiscriversi da notifiche di delivery e ridurre lo scrolling di ricette minimizza gli stimoli che accendono il rumore.
  • Esercitare la mindfulness: tecniche di respirazione, mindful eating e meditazione aiutano a riconoscere il pensiero intrusivo senza giudicarlo, lasciandolo andare più facilmente.
  • Dormire e muoversi con regolarità: sonno sufficiente e attività fisica moderata modulano gli ormoni dell’appetito, migliorano l’umore e riducono la vulnerabilità alla ruminazione.
  • Chiedere supporto professionale: psicoterapia cognitivo-comportamentale, gruppi di auto-aiuto o, in casi selezionati, farmaci (inclusi GLP-1) possono integrare le strategie quotidiane; valutare sempre con il medico.

In conclusione

È positivo che sui social si parli del fenomeno e si condividano esperienze, tuttavia sulle piattaforme ci sono anche giovanissimi che possono non riuscire a distinguere il food noise dalla fame: ciò può portare alcuni a convincersi di aver bisogno di un farmaco per mettere a tacere un normale desiderio di cibo!

Quindi, se hai problemi con il rumore del cibo e questo influisce sul tuo peso, parlane con il tuo medico di medicina generale. Potrà indirizzarti verso specialisti della gestione del peso, tra cui medici endocrinologici specializzati in obesità, dietologi, nutrizionisti, personal trainer e psicologi, tutti parte di un team che può aiutarti a personalizzare i piani di trattamento durante il tuo percorso di perdita di peso.

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FONTI

  1. Dhurandhar, E.J., Maki, K.C., Dhurandhar, N.V. et al. Food noise: definition, measurement, and future research directions. Nutr. Diabetes 15, 30 (2025). https://doi.org/10.1038/s41387-025-00382-x
  2. Tirzepatide on Ingestive Behavior in Adults With Overweight or Obesity: A Randomized 6-Week Phase 1 Trial. Martin CK, Carmichael OT, Carnell S, et al. Nature Medicine. 2025;:10.1038/s41591-025-03774-9. doi:10.1038/s41591-025-03774-9

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