Ipotiroidismo nel bambino

In collaborazione con la dott.ssa Carla Tomasini, medico chirurgo specialista in pediatria e peuricultura

Di che si tratta?

L’ipotiroidismo ACQUISITO* è una condizione dovuta a un’inadeguata produzione dell’ormone tiroideo che può presentarsi dopo la nascita per molteplici cause, la più frequente delle quali è la tiroidite autoimmune.

*è diverso da quello congenito, che è presente già alla nascita e se non diagnosticato può dare conseguenze più gravi sullo sviluppo; ma per il quale in Italia esiste uno screening che si effettua in tutti i nuovi nati

Quali sintomi?

Se tuo figlio ha ipotiroidismo, spesso non ha sintomi evidenti. Potrebbe però presentare: 

  • ridotta velocità di crescita
  • ritardo della maturazione scheletrica
  • affaticabilità
  • gozzo (ingrossamento generalizzato della tiroide – più raro)

Gli ormoni tiroidei svolgono un ruolo importante per numerose funzioni del nostro organismo, quindi in caso di deficit è utile valutare il prima possibile la necessità di iniziare un’eventuale terapia. 

Come fare diagnosi?

Basta un semplice prelievo*! Misurando:

  • TSH
  • FT4 
  • anticorpi tiroidei (ab anti TG, ab anti TPO…)

Dopo il prelievo, nel caso in cui il pediatra lo reputi necessario, può essere effettuata una visita specialistica endocrinologica con eventuale ecografia tiroidea

*è buona norma, soprattutto in caso di valori borderline, ripetere un secondo prelievo per conferma

Quando trattare?

Prima di parlare di terapia dobbiamo fare una distinzione fra:

  • ipotiroidismo CONCLAMATO: TSH è alto e FT4 è basso – in questo caso la terapia è sempre consigliata 
  • ipotiroidismo SUBCLINICO: TSH è alto ma FT4 è nel range – in questo caso non sempre la terapia è necessaria 

In particolare, nell’ipotiroidismo SUBCLINICO, si consiglia il trattamento se il TSH è >10 mU/I

La linea guida generale è quella di monitorare i bambini con ipotiroidismo subclinico lieve (TSH tra 4,5 e 10 mIU/L) senza sintomi o gozzo, ma di prendere in considerazione il trattamento quando i livelli di TSH sono superiori a 10 mIU/L, soprattutto se sono presenti segni clinici o sintomi di disfunzione tiroidea, gozzo o quando l’ipotiroidismo subclinico è associato ad altre condizioni come la tiroidite di Hashimoto.

È stato suggerito che i bambini con un lieve elevazione persistente del TSH, che non sono trattati con L-T4, dovrebbero sottoporsi a monitoraggio biochimico della funzionalità tiroidea e rivalutazione dello stato clinico ogni 6 mesi. Dopo 2 anni con test di funzionalità tiroidea stabili, l’intervallo tra i monitoraggi può essere esteso.

Il trattamento dovrebbe essere raccomandato per i bambini con ipotirodismo subclinico correlato ad Hashimoto e progressivo deterioramento dello stato tiroideo nel tempo, in particolare nei casi con sindrome di Turner e sindrome di Down associata e/o altre malattie autoimmuni. Il trattamento potrebbe anche essere raccomandato per i bambini con gozzo e segni o sintomi di ipotiroidismo e/o anomalie metaboliche proaterogene. La terapia sostitutiva non è indicata nei bambini con ipotiridismo subclinico idiopatico e lieve, autoanticorpi antitiroidei negativi, nessun gozzo e nessuna evidenza di tirodite di Hashimoto all’ecografia. Infatti, un trattamento di 2 anni con L-T4 nei bambini con ipotirodismo sublinico idiopatico e lieve ha dimostrato di non essere in grado di modificare il decorso naturale dello SH, almeno in termini di esito post-terapia dell’ipertireotropinemia. 

Infine, bisogna tenere presente che un TSH elevato nei bambini con un nodulo tiroideo è un predittore indipendente di malignità tiroidea e, pertanto, parametri oggettivi come il gozzo e l’esame ecografico dovrebbero essere cruciali nel follow-up degli individui con ipotoroidismo subclinico non trattati, così come trattati ma con una storia di precedente elevazione del TSH.

Quale terapia?

A chi rivolgersi?

Se diagnosticato e seguito tempestivamente, l’ipotiroidismo acquisito può essere ben controllato. Il riferimento è il pediatra di famiglia, che può essere affiancato dallo specialista endocrinologo.

FONTI

Lascia un commento