
Sempre più persone assumono integratori a base biotina (nota anche come vitamina B7), per il benessere di capelli, unghie e pelle.
L’assunzione giornaliera raccomandata per un adulto è di circa 30 microgrammi (µg), comunemente raggiungibili attraverso una dieta varia ed equilibrata. Molti integratori di biotina commercializzati per il benessere della cute e degli annessi contengono dosi molto più elevate, che vanno da 5.000 µg a 10.000 µg.
Alcuni nuovi studi suggeriscono persino che mega dosi di biotina (da 100.000 µg a 300.000 µg) potrebbero essere utilizzate per curare malattie neurodegenerative come la sclerosi multipla .
L’eccesso di biotina indotto da integratori, per quanto non abbia comprovate evidenze su eventuali danni all’organismo, può però interferire con alcuni test di laboratorio, causando risultati falsamente alti o bassi di alcuni parametri.
A fine novembre 2017, la Food and Drug Administration (FDA) ha pubblicato un avviso di sicurezza per rendere il pubblico e gli operatori sanitari più consapevoli del fatto che la biotina può “interferire in modo significativo con alcuni test di laboratorio e causare risultati di test errati…”
Un eccesso di biotina nei campioni di sangue può interferire con tipi di test chiamati immunoassay perché molti utilizzano questa vitamina per legare alla provetta sostanze presenti nel sangue, in modo che possano essere misurate. Un eccesso di biotina nel sangue dato dagli integratori può alterare quel legame e la sostanza non verrà misurata accuratamente.
La maggior parte delle ricerche pubblicate sull’interferenza della biotina riguarda test ormonali, come l’ormone paratiroideo (PTH) , l’ormone stimolante la tiroide (TSH), gli ormoni tiroidei T4 e T3, nonché i test per la troponina.

In particolare, per quanto riguarda la tiroide, l’eccessiva presenza di biotina può competere con la streptavidina, con possibile riduzione del segnale, che porta a sottostima del valore sierico di TSH (dosaggi con due siti di legame a sandwich) e sovrastima dei livelli di FT4 (immuno-dosaggi competitivi), perché il segnale è inversamente proporzionale alla concentrazione.
Le anomalie riscontrate più frequentemente riguardano l’osservazione di false tireotossicosi e tiroiditi autoimmuni con livelli soppressi di TSH e con aumento del valore di FT4 e degli autoanticorpi diretti contro la ghiandola tiroidea (ATG, ATPO, ATSHR).
Tradotto: se misuriamo il TSH in pazienti con normale funzionalità tiroidea ma che assumono biotina, questo può risultare più basso del normale simulando un quadro di IPERtirodismo, in genere reversibile dopo almeno due giorni di sospensione della biotina stessa.
Nella sua Safety Communication, la FDA consiglia ai professionisti sanitari di chiedere ai propri pazienti se stanno assumendo integratori di biotina e di informare il laboratorio di analisi se vi è la possibilità di un’interferenza da biotina.
In ogni caso, si suggerisce la sospensione dell’assunzione di biotina almeno 48-72 ore prima di sottoporsi ai test tiroidei.
Il modo più semplice con cui le persone possono proteggersi dall’interferenza della biotina nei loro test di laboratorio è sapere esattamente cosa c’è negli integratori che stanno assumendo. Non è sempre ovvio che un integratore contenga biotina, ad esempio le vitamine etichettate per capelli, unghie e pelle potrebbero elencare la biotina solo come ingrediente sull’etichetta posteriore, in caratteri piccoli.
La FDA esorta il pubblico in generale a sapere che la biotina si trova in molti integratori da banco a livelli che potrebbero interferire con i test di laboratorio. Esempi includono:
- Vitamine del complesso B
- Coenzima R
- Integratori alimentari per la crescita di capelli, pelle o unghie
- Multivitaminici
- Vitamine prenatali
- Integratori di vitamina B7
- Vitamina H

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FONTI
- FDA. FDA warns that biotin may affect some lab test results. Lab Test Online 2/1/2018
https://labtestsonline.org/news/fda-warns-biotin-may-affect-some-lab-test-results
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