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NOTA BENE: non vi è ancora consenso unanime nel mondo accademico circa questa nuova classificazione dell’obesità, in particolare per quanto riguarda la definizione di obesità pre-clinica intesa come condizione scevra dalle complicanze tipiche della patologia
La definizione “classica” di obesità si basa sull’indice di massa corporea (BMI: rapporto fra peso e altezza al quadrato) e in particolare si parla di obesità quando il suo valore è superiore o uguale a 30.
Parlare di obesità basandosi però solo sul BMI sta diventando sempre più riduttivo perché, come spiegato in uno degli ultimi articoli, questo parametro tiene conto solo del peso ma non della composizione corporea e quindi della percentuale di massa grassa e massa magra, parametri fondamentali per definire il rischio cardio-metabolico associato a questa patologia. Inoltre non tiene nemmeno conto di DOVE sia distribuito questo grasso in eccesso, ad esempio sappiamo che quello viscerale, che si accumula soprattutto sull’addome e si può stimare con la circonferenza vita, è più rischioso.
La definizione di obesità basata sul solo BMI sembra ormai obsoleta perché non risponde a domande fondamentali:
- quanto di questo peso in eccesso deriva dai muscoli e quanto dal grasso?
- dove è distribuito questo grasso in eccesso?
Ecco allora che per rispondere anche a queste domande una commissione di esperti in un recente articolo del 2025 ha proposto una nuova definizione di obesità, partendo dal presupposto che il solo eccesso di tessuto adiposo non è sufficiente a definirsi come una patologia. Questo team di esperti cambia il modo in cui pensiamo all’obesità. Fornendo una nuova definizione e un nuovo quadro diagnostico, la commissione identifica quando l’obesità è un fattore di rischio (obesità preclinica) e quando rappresenta una malattia a sé stante (obesità clinica).

La nuova definizione distingue obesità CLINICA, uno stato di malattia cronica e sistemica causato direttamente da massa adiposa in eccesso, da obesità PRE-CLINICA, una condizione di massa adiposa in eccesso senza disfunzione d’organo o limitazioni nelle attività quotidiane ma con un rischio per la salute aumentato.
Massa adiposa in eccesso
Date le limitazioni del BMI, la commissione utilizza altre misurazioni corporee (circonferenza vita, rapporto vita-fianchi o rapporto vita-altezza), oltre al BMI, per definire lo stato di massa adiposa in eccesso (la “vecchia” obesità) e poi di conseguenza quello di obesità clinica.
La definizione di massa adiposa in eccesso si può fare in base a uno dei seguenti criteri:
- almeno una misurazione corporea* (circonferenza vita, rapporto vita-anche o vita-altezza) in aggiunta al BMI
- almeno due misurazioni corporee* (circonferenza vita, rapporto vita-fianchi o vita-altezza), a prescindere dal BMI
- misurazione diretta del tessuto adiposo corporeo (attraverso la DEXA o la bioimpedenziometria), a prescindere dal BMI
- nelle persone con BMI molto alto (es. > 40 Kg/m2) si può presumere in modo empirico la presenza di un eccesso di grasso corporeo
*La Commissione definisce tre misurazioni delle dimensioni corporee che possono essere utilizzate per confermare il grasso corporeo in eccesso:
Obesità clinica
Una volta constatato lo stato di tessuto adiposo in eccesso, per parlare di obesità CLINICA deve essere soddisfatto almeno uno dei due seguenti criteri:
- segni o sintomi di ridotta funzione d’organo in atto (difficoltà respiratorie, steatosi epatica non alcolica, insufficienza cardiaca correlata all’obesità, diabete, artrosi e dolori alle ginocchia, insufficienza renale..)
- capacità significativamente ridotta di svolgere le normali attività della vita quotidiana (farsi il bagno, vestirsi, mangiare e la continenza), riconducibile direttamente al grasso corporeo in eccesso
Perchè è importante questa distinzione?
Perché non tutte le obesità sono “pericolose” allo stesso modo e quindi individuare quelle clinicamente significative ci aiuta a capire quali soggetti abbiano più bisogno di un approccio e di un trattamento immediato, incluso quello con i farmaci iniettivi di nuova generazione.

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FONTI
- Rubino F, Cummings DE, Eckel RH, Cohen RV, Wilding JPH, Brown WA, Stanford FC, Batterham RL, Farooqi IS, Farpour-Lambert NJ, le Roux CW, Sattar N, Baur LA, Morrison KM, Misra A, Kadowaki T, Tham KW, Sumithran P, Garvey WT, Kirwan JP, Fernández-Real JM, Corkey BE, Toplak H, Kokkinos A, Kushner RF, Branca F, Valabhji J, Blüher M, Bornstein SR, Grill HJ, Ravussin E, Gregg E, Al Busaidi NB, Alfaris NF, Al Ozairi E, Carlsson LMS, Clément K, Després JP, Dixon JB, Galea G, Kaplan LM, Laferrère B, Laville M, Lim S, Luna Fuentes JR, Mooney VM, Nadglowski J Jr, Urudinachi A, Olszanecka-Glinianowicz M, Pan A, Pattou F, Schauer PR, Tschöp MH, van der Merwe MT, Vettor R, Mingrone G. Definition and diagnostic criteria of clinical obesity. Lancet Diabetes Endocrinol. 2025 Jan 9:S2213-8587(24)00316-4. doi: 10.1016/S2213-8587(24)00316-4. Epub ahead of print. PMID: 39824205.

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