
Il diabete gestazionale (GDM) è una forma di diabete che NON è presente prima della gravidanza ma che si sviluppa proprio durante il concepimento, favorito da una serie di fattori tipici della gestazione come le oscillazioni della glicemia e una progressiva insulino-resistenza.
Ad ogni modo la gravidanza di per sé NON è una condizione sufficiente per lo sviluppo del diabete; sono necessari infatti fattori predisponenti, come: diabete gestazionale in una gravidanza precedente, età materna (rischio aumentato soprattutto dopo i 35 anni), alterata glicemia a digiuno (100-125 mg/dl), stato di sovrappeso/obesità (BMI >27 aumenta il rischio).
Come si fa diagnosi?
Lo screening per il diabete (quindi come condizione misconosciuta presente già prima della gravidanza) viene fatto in tutte le donne alla conferma del concepimento: basta un semplice prelievo per glicemia ed emoglobina glicata (HbA1c).
Nel primo trimestre di gravidanza non si può fare diagnosi di diabete gestazionale, ma di diabete misconosciuto preesistente alla gravidanza utilizzando gli stessi criteri diagnostici dei soggetti non in gravidanza.
Se queste analisi sono nella norma possiamo dire che la donna non aveva diabete fino alla gestazione ma NON possiamo escludere che possa svilupparlo durante la gravidanza, soprattutto se ha fattori di rischio.
Ecco allora che, in donne selezionate a maggior rischio (NON IN TUTTE), si può fare lo screening per il diabete gestazionale. Vediamo come.
Fra 16°-18° settimana si effettua la curva da carico di glucosio (OGTT) ⮕ si ingerisce una bevanda contenente 75 g di glucosio e si effettuano 3 prelievi: a digiuno prima di assumerla (tempo 0’), a 60 e a 120 min dall’assunzione.
Si fa diagnosi di diabete gestazionale se si riscontra almeno uno di questi valori di glicemia:
- digiuno: > 92 mg/dl
- dopo 1 ora: > 180 mg/dl
- dopo 2 ore: > 153 mg/dl
Se risulta negativo, si ripete con le stesse modalità fra 24°-28° settimane di età gestazionale e, nel caso anche questo risulti normale, lo screening si arresta.

FONTI
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