I numeri del diabete

Ecco un aggiornamento sulle principali informazioni epidemiologiche legate al diabete in Italia e in Europa:

  • è stato dimostrato che diabete di tipo 1 e di tipo 2 hanno un impatto negativo sull’aspettativa di vita; secondo le stime, il diabete è la quarta causa di morte in Italia;
  • il diabete rappresenta il paradigma delle patologie croniche ed è definito dal Consiglio Europeo “una sfida di salute pubblica”; è riconosciuto come una vera e propria pandemia, in aumento sia come incidenza, sia come prevalenza, e costituisce una tra le maggiori cause di disabilità e mortalità;
  • il diabete è una delle malattie non trasmissibili più comuni: in Italia vi sono oltre 4 milioni di persone con diabete e si prevede che questo numero è destinato a salire a 5 milioni entro il 2030
  • circa la metà delle persone con diabete non raggiunge o non mantiene obiettivi ottimali di glucosio nel sangue, il che comporta un aumento del rischio di complicanze legate alla malattia, con conseguente deterioramento del benessere e altre conseguenze, tra cui la perdita di produttività e i costi per la società;
  • l’Europa è una delle zone con il maggior numero di bambini e giovani affetti da diabete di tipo 1 al mondo. Ciò riguarda una larga fetta di bambini italiani, soprattutto in Sardegna;
  • oltre il 95% delle persone con diabete è affetta da diabete di tipo 2, sempre più diffuso anche tra i bambini e i giovani adulti;
  • essendo una malattia cronica, con il tempo il diabete può causare gravi problemi di salute che possono riguardare il cuore, i vasi sanguigni, i reni, gli occhi e i nervi. Le persone con diabete, infatti, hanno una probabilità 5 volte maggiore di avere malattie cardiovascolari, come l’ictus, rispetto alle persone senza diabete. Il diabete è anche responsabile della maggior parte dei casi di insufficienza renale e di amputazione degli arti inferiori;
  • 1/3 delle persone affette da diabete sviluppa retinopatia diabetica e 1/3 sviluppa patologie cardiovascolari; 4/5 delle malattie renali allo stadio terminale si verificano in persone con diabete di tipo 2 e/o ipertensione;
  • i cittadini italiani si trovano ancora ad affrontare iniquità in termini di prevenzione, protezione dai fattori di rischio, educazione a comportamenti sani e strumenti contro la disinformazione; non godono di parità di trattamento in termini di accesso tempestivo a alle cure, con evidenti difformità tra le regioni;
  • circa il 9% della spesa sanitaria è imputabile al diabete e fino al 75% di tali costi è legato a complicanze potenzialmente evitabili;
  • alcune forme di diabete di tipo 2, il diabete in gravidanza e le complicanze legate al diabete si possono prevenire con azioni che affrontino i fattori di rischio modificabili della patologia, come la promozione di uno stile di vita attivo e privo di tabacco e l’accesso ad alimenti sani, nonché politiche che affrontino i determinanti ambientali, culturali e socio-economici e la promozione della diagnosi precoce; tuttavia, il diabete è spesso diagnosticato troppo tardi e fino a 1/4 delle persone affette da diabete in Italia non è attualmente a conoscenza della propria patologia;
  • l’etichettatura nutrizionale sulla parte anteriore delle confezioni aiuterebbe i cittadini a compiere scelte alimentari più salutari, prevenendo in tal modo un consumo malsano di alimenti ricchi di sale, grassi e zuccheri e prevenendo l’obesità, che è uno dei principali fattori di rischio per lo sviluppo del diabete di tipo 2;
  • i pregiudizi legati alle persone con diabete sono ancora diffusi nelle scuole, in sede di assunzioni e sul posto di lavoro, in campo sportivo, nell’arruolamento militare, per la stipula di polizze assicurative; negli ultimi anni gli sviluppi della conoscenza, del trattamento e della tecnologia del diabete hanno permesso alle persone affette dalla malattia di esercitare un controllo molto più preciso e continuo dei loro livelli di glucosio nel sangue, superando così i rischi precedentemente percepiti nelle loro attività quotidiane.

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