Scopri che cosa succede alle tue ossa ogni 10 anni

Le nostre ossa, anche se sembrano la parte più statica e immutabile del nostro corpo, in realtà cambiano in continuazione e invecchiano insieme a noi.
Nota bene! Il cambiamento non è solo quello che tutti conosciamo, vale a dire la crescita ossea, l’allungamento delle diafisi (parte centrale più lunga) e l’ossificazione della cartilagine metafisaria (quando siamo bambini la parte di osso che collega la parte allungata – diafisi – ai due estremi “bombati” – epifisi – è fatta di cartilagine, in modo da poter garantire l’accrescimento osseo).
Il mutamento osseo in realtà continua per tutta la vita e, anche se lo notiamo di meno perchè non vi è un reale accrescimento, è molto intenso. Il cambiamento infatti avviene all’interno.
Le ossa al loro interno in effetti sono VIVE e ATTIVE: hanno una ricca vascolarizzazione e molte cellule che nascono, che muoiono, che depongono matrice ossea e che la riassorbono.
I due tipi cellulari principali (ma ne esistono molti altri) sono:
- OSTEOBLASTI: sono l’impresa edile del nostro scheletro, producono matrice ossea, che rende le ossa giovani, resistenti e sane
- OSTEOCLASTI: sono l’impresa di demolizioni del nostro scheletro, rosicchiano e rimuovo la matrice ossea invecchiata*
* anche se può sembrare che il loro lavoro sia dannoso in realtà così facendo lasciano spazio agli osteoblasti per deporre in continuazione nuova matrice. Esiste un armonioso equilibrio fra l’attività degli osteoblasti e degli osteoclasti (si parla di turnover osseo). In patologie come l’osteoporosi questo equilibrio si perde, prevale l’attività degli osteoclasti e quindi la perdita di massa ossea (le ossa diventano meno compatte e più porose, si “svuotano” e si indeboliscono).
Proprio grazie a questa attività continua e combinata di osteoclasti e osteoblasti si stima che lo scheletro di un soggetto adulto venga completamente “rigenerato” ogni 10 anni.
La stima del 10% annuo per l’intero scheletro si basa su un turnover medio del 4% annuo nell’osso corticale, che rappresenta circa il 75% dell’intero scheletro; e un turnover medio del 28% all’anno nell’osso trabecolare, che rappresenta circa il 25% dello scheletro.
Mentri leggi questo articolo, le ossa delle dita con cui tieni lo smartphone in mano sono già un po’ diverse in confronto a quelle che avevi quando hai letto il mio articolo precedente, saranno differenti da quelle che avrai nel 2024 e le ossa che avrai nel 2033 devono ancora nascere.
Curiosità
Uno degli ormoni più importanti nella normale crescita ossea in età adolescenziale è il GH (ormone della crescita), che ne contribuisce al fisiologico allungamento ed è responsabile della statura finale dell’individuo. Questo ormone è prodotto dall’ipofisi ed in alcune patologie (adenomi ipofisari) può essere generato in eccesso. Se tale processo avviene quando lo sviluppo è ancora attivo vi sarà un eccessivo accrescimento delle ossa lunghe con un’altezza finale del soggetto superiore alla media (gigantismo). Se avviene in età adulta quando le cartilagini metafisarie si sono già saldate le ossa non si allungheranno, quanto piuttosto presenterrano un “accrescimento centrifugo”, diventando più spesse e bombate, con maggiore evidenza a livello del volto (facies acromegalica), delle mani (spesso il soggetto riferisce che non riesce più ad indossare anelli che si infilava normalmente) o dei piedi (il soggetto può riferire di aver cambiato numero di scarpe nell’ultimo periodo perchè quelle che ha sempre indossato non gli entrano più). Questo fenomeno prende il nome di acromegalia e in questo caso ovviamente la crescita ossea non è equilibrata ma esegarata e patologica.
FONTI
Manolagas, S C. “Birth and death of bone cells: basic regulatory mechanisms and implications for the pathogenesis and treatment of osteoporosis.” Endocrine reviews vol. 21,2 (2000): 115-37. doi:10.1210/edrv.21.2.0395
Stark, Zornitza, and Ravi Savarirayan. “Osteopetrosis.” Orphanet journal of rare diseases vol. 4 5. 20 Feb. 2009, doi:10.1186/1750-1172-4-5
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