I carboidrati vanno ridotti?
In collaborazione con la dott.ssa Brunella Troncone, biologa nutrizionista

Non siamo cattivi, è che ci disegnano così
La marea di informazioni nutrizionali sul tema diabete e carboidrati crea continue polemiche per quanto riguarda il miglior approccio dietetico alla patologia e genera confusione nelle persone con diabete.
Ma se si soffre di diabete i carboidrati vanno davvero così temuti?
Nel soggetto con diabete vi è un alterato controllo delle glicemie che, sia a digiuno che dopo l’assunzione di carboidrati, tendono ad elevarsi eccessivamente, rappresentando un rischio sia in acuto che in cronico. Questo porta i pazienti a temere smodatamente i carboidrati e a ritenere che vadano drasticamente ridotti se non addirittura eliminati. Anche la cattiva informazione social sul tema non aiuta. Ma è davvero così? Che cosa ci dicono linee guida e raccomandazioni scientifiche sul tema?
Intervento dietetico
Secondo i LARN (Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed energia) un soggetto adulto dovrebbe consumare una percentuale di carboidrati compresa tra il 45 ed il 60%. Questa percentuale varia in base alle esigenze del soggetto quali (per citarne alcune):
- livello di attività fisica
- sesso
- età
I carboidrati non sono tutti uguali. L’OMS ci dice che un soggetto sano può assumere circa il 10% del suo fabbisogno calorico giornaliero sotto forma di zuccheri semplici. Per esempio in un contesto calorico di 2000 kcal circa 50 gr possono essere sotto forma di zuccheri semplici quali: lattosio, saccarosio, glucosio ecc…
Ora, spostiamo la nostra attenzione sui carboidrati che possiedono un indice glicemico basso (alzano di meno i livello di glucosio nel sangue e di conseguenza diminuiscono la risposta insulinica): ottimizzano il senso di sazietà, la perdita di peso e la terapia farmacologica.
Pertanto in un soggetto diabetico, così come in un soggetto adulto sano, la quota glucidica dovrebbe essere caratterizzata da carboidrati ricchi di fibra quali:
- frutta
- verdure
- legumi (ottima fonte anche di proteine)
- cereali integrali (farro, orzo, avena, quinoa, grano saraceno ecc..)
- pane e pasta non necessariamente integrali se associati a legumi + verdure + olio EVO
Attenzione:
Attenzione: in realtà non dovrebbe mai esserci un eccesso di carboidrati anche se si tratta di un soggetto sano, poichè questi ultimi incidono negativamente sul peso corporeo ed inoltre possono anche aumentare i livelli di colesterolo e trigliceridi (il fegato può convertirli in grassi). TUTTAVIA la demonizzazione dei carboidrati è scorretta, ogni individuo ha un fabbisogno calorico giornaliero in base alle sue esigenze ed il contesto dietetico deve tenere conto di sesso, età, peso, altezza e livello di attività fisica.
Le stesse linee guida dell’American Diabetes Association NON stabiliscono un valore fisso di carboidrati da assumere valido per tutti i diabetici.
In conclusione
In conclusione
Per quanto riguarda dieta e stile di vita nei soggetti diabetici bisogna ricordare che:
- È importante seguire una dieta ipocalorica SE ci troviamo in un caso di sovrappeso/obesità
- SE la malattia è controllata con adeguata terapia ipoglicemizzante NON bisogna assolutamente temere i carboidrati e i cosiddetti “picchi glicemici” (dei quali peraltro non esiste una definizione univoca) e NON vi è alcuna necessità di diminuirli (anzi un introito troppo basso in chi fa terapia – soprattutto insulina – potrebbe esporre al rischio di ipoglicemie!!)
- La quota lipidica giornaliera deve provenire dai cosiddetti “grassi buoni” ovvero: pesce azzurro, frutta secca, olio EVO ecc…
- Sia le proteine che i grassi (nella giusta quota) riescono a modulare la glicemia e il rilascio di insulina evitando un eccessivo rialzo delle glicemie. Pertanto non bisogna tralasciarli al fine di garantire un pasto completo, bilanciato e funzionale.
- È importantissima l’attività fisica per il controllo delle glicemie e dei parametri metabolici, anche con semplici passeggiate o esercizi a bassa intensità
PS: Non va dimenticato inoltre che i carboidrati sono il principale carburante del nostro organismo: bruciando glucosio otteniamo ATP, molecola fondamentale per il metabolismo delle nostre cellule, in primis dei nostri neuroni e quindi del nostro cervello.
PPS: Se le persone con diabete scelgono di ridurre l’assunzione di carboidrati a livelli molto bassi, è importante che ciò avvenga con il supporto di professionisti della salute, così da garantire che l’assunzione di micronutrienti e fibre rimanga adeguata e che l’assunzione di grassi saturi non sia aumentata oltre il 10% del totale apporto energetico
FONTI:
The Diabetes and Nutrition Study Group (DNSG) of the European Association for the Study of Diabetes (EASD). Evidence-based European recommendations for the dietary management of diabetes. Diabetologia 66, 965–985 (2023). https://doi.org/10.1007/s00125-023-05894-8
Standards of medical care in diabetes – ADA – 2021
Davies, Melanie J et al. “Management of Hyperglycemia in Type 2 Diabetes, 2022. A Consensus Report by the American Diabetes Association (ADA) and the European Association for the Study of Diabetes (EASD).” Diabetes care vol. 45,11 (2022): 2753-2786. doi:10.2337/dci22-0034
https://www.who.int/publications/i/item/9789241549028
https://sinu.it/2019/07/09/carboidrati-e-fibra-alimentare/
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