Sonno e diabete

Esiste una correlazione?

DOLCE NOTTE

Il diabete di tipo 2 è in costante aumento a livello globale, parallelamente all’incremento della carenza di sonno, che caratterizza sempre di più lo stile di vita moderno, in tutte le fasce d’età. 

La durata media del sonno è scesa da 8-9 h/notte negli anni ’60, a 7 h/notte negli anni ’90, con durata < 7 h/notte in un terzo degli adulti negli USA, con effetti negativi sulla salute, inclusa una maggior frequenza di malattie cardio-vascolari e aumentata mortalità

Molti sono anche gli studi che correlano la diminuzione del sonno al diabete di tipo 2. Ma che cosa ci dice la letteratura?

Studi su sonno e diabete di tipo 2

Numerosi studi osservazionali hanno evidenziato una relazione a U tra durata del sonno e rischio di diabete di tipo 2 (DM2) e diabete gestazionale, con incremento del rischio in chi dorme poco (5-6 h/notte) e in chi dorme molto >8 h/notte. 

Nei pazienti con DM2 sia la riduzione sia l’aumento della durata del sonno sono associate a complicanze di malattia, come problemi agli occhi (retinopatia diabetica), problemi ai reni (albuminuria = perdita di proteine con le urine), peggior controllo glicemico e maggiori livelli di emoglobina glicata (HbA1c).

Sono invece davvero pochi gli studi di intervento, cioè quelli che in soggetti con DM2 hanno cercato di migliorare la qualità del sonno per vedere se ne giovava anche la malattia. I dati sembrano suggerire come un miglioramento del sonno sia in grado di avere un effetto positivo sull’insulino-resistenza.

Come mai dormire meno fa prendere peso?

Una ridotta durata del sonno

• aumenta i livelli di endocannabinoidi, piccole molecole prodotte dal nostro corpo che modulano l’eccitabilità neuronale, contribuendo a eccessivo introito, bilancio energetico positivo e incremento di peso. Alcune evidenze indicano come l’attivazione del sistema dei cannabinoidi possa condurre a disfunzione delle cellule del pancreas che producono insulina (βcellule), e quindi a DM2;

• ha impatto sull’introito calorico più che sul dispendio energetico e si associa ad attivazione di aree cerebrali coinvolte nei meccanismi di ricompensa, portando a selezionare cibi che favoriscono l’aumento del peso (dolci, cibi con maggior indice glicemico, grassi

• si associa a ridotti livelli di GLP-1 nelle donne, ormone coinvolto nel senso di sazietà

• si associa a maggiori livelli di grelina, l’ormone della fame

• aumenta le molecole infiammatorie (citochine, IL-6, TNF, PCR…) e riduce quelle anti-ossidanti (carotenoidi, vitamine C, D, E…)

altera il ritmo del cortisolo, con conseguenti effetti sul metabolismo glucosio-insulina e aumentato rischio di obesità 

• si associa ad aumentati livelli di acidi grassi liberi con conseguente incremento del rischio di insulino-resistenza e di iperglicemia da aumento della gluconeogenesi.

• si associa ad aumento del tono simpatico, a sua volta in grado di ridurre la risposta pancreatica al glucosio e la sensibilità insulinica

• negli uomini (ma non nelle donne), si associa a ridotta sensibilità insulinica, con aumento del rischio di sviluppare DM2; 

• si associa ad altri cambiamenti ormonali in grado di indurre insulino-resistenza, come prolungata secrezione notturna di ormone della crescita (GH), precoce picco mattutino di noradrenalina e adrenalina e attivazione dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene 

Dormiamoci su

I legami fra durata del sonno e diabete di tipo 2 non sono ancora stati del tutto chiariti, così come l’impatto della modulazione del sonno sulla prevenzione dell’aumento di peso. 

Il sonno appare un fattore di rischio indipendente per lo sviluppo di diabete e il miglioramento della sua durata sembra agire favorevolmente sul peso. 

I principali limiti degli studi analizzati sono la durata del follow-up, l’eterogeneità di età nella popolazione studiata, la durata del follow-up, l’eterogeneità nella misurazione della durata del sonno (auto-riportata, polisonnografia, actigrafia), le diverse misure antropometriche adottate per definire l’obesità (BMI, circonferenza vita), la periodicità nei controlli

Sono quindi necessari ulteriori studi che permettano di comprendere meglio le dinamiche fra sonno e diabete, per migliorare le strategie di prevenzione e trattamento.

#endocrinoluigi

FONTI:

Davies, Melanie J et al. “Management of Hyperglycemia in Type 2 Diabetes, 2022. A Consensus Report by the American Diabetes Association (ADA) and the European Association for the Study of Diabetes (EASD).” Diabetes care vol. 45,11 (2022)
Associazione medici endocrinologi AME News nr. 8 –gennaio 2023 – DURATA DEL SONNO, OBESITÀ E DIABETE MELLITO TIPO 2
Antza C, Kostopoulos G, Mostafa S, et al. The links between sleep duration, obesity and type 2 diabetes mellitus. J Endocrinol 2021
Henst RHP, Pienaar PR, Roden LC, et al. The effects of sleep extension on cardiometabolic risk factors: a systematic review. J Sleep Res 2019

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